04 Mar Progetto Campus ALL – commento del Prof. Foà
Il 26-27 Novembre 2015, a Roma, è ufficialmente nato il progetto Campus ALL. L’iniziativa aveva l’obiettivo di discutere lo stato dell’arte nel campo delle LAL dell’adulto e condividere esperienze ed aggiornamenti sui recenti sviluppi nella diagnosi, prognosi e trattamento delle LAL, e diffondere le nuove conoscenze in materia di gestione e cura dei pazienti affetti da questa patologia. L’obiettivo primario era/è quello di creare una rete interattiva di circa 30 specialisti attivi nell’ambito delle LAL, un vero e proprio ‘gruppo di lavoro’ che sia collegato in un percorso formativo e di condivisione.
Da moltissimi anni nel nostro paese vengono condotti protocolli clinici multicentrici per pazienti con LAL dell’adulto, includendo gli anziani. In primis attraverso la rete GIMEMA e, in anni più recenti, con il NILG. Ora i protocolli sono condivisi come GIMEMA-NILG o GIMEMA. Inoltre, dal 1986 il GIMEMA ha in piedi la centralizzazione dei campioni alla diagnosi, durante il follow-up clinico e alla recidiva. Ciò ha permesso una allargata ed uniforme caratterizzazione biologica di tutti i casi arruolati nei diversi protocolli clinici: immunofenotipo, citogenetica, biologia molecolare, MRD, bancaggio per ulteriori studi. Questo aspetto è diventato sempre più importante alla luce delle stratificazioni prognostiche su base genetica e dei protocolli MRD-oriented.
La finalità del progetto è quella di ottimizzare i processi di questo complesso iter, con una partecipazione attiva dei principali centri italiani coinvolti nei protocolli clinici per le LAL dell’adulto, e quindi delle persone direttamente interessate con lo scopo di:
- Definire collegialmente i percorsi necessari per ottimizzare i protocolli in corso e quelli futuri.
- Definire i problemi riscontrati nei protocolli in corso e condividere le misure da mettere in essere per migliorare la compliance agli stessi.
- Una scarsa/non ottimale compliance metterebbe a rischio il completamento dei protocolli stessi.
- Valutare e condividere ulteriori sviluppi. Per esempio nuovi protocolli. Per esempio ancora nuovi sottogruppi. Nuove molecole?
Il retropensiero era/è che una condivisione tra le persone direttamente coinvolte nella gestione dei pazienti con LAL potesse/possa portare ad un miglioramento dei protocolli in corso ed al disegno condiviso di quelli futuri. Una siffatta rete funzionale non è mai stata possibile.
Direi che il risultato ottenuto durante la riunione di lancio del progetto il 26 e 27 Novembre 2015 non può che confortare l’ipotesi iniziale, alla luce della partecipazione attiva di tutti, della ampia discussione e della condivisione degli obiettivi. Questo è stato il primo – e molto positivo – tassello. Ora bisogna continuare lungo le linee emerse durante la riunione. Ricordo che il progetto – grazie al supporto di ARIAD – è pluriennale. Non un evento spot ma un programma in divenire.
L’idea ora è di dar vita a gruppi di lavoro, sulla base di quanto emerso a fine Novembre, che vedano tutti i partecipanti coinvolti. I gruppi di lavoro potranno interagire per via telematica e forse anche incontrarsi. Ci sarà poi un nuovo incontro plenario in autunno.
Di seguito i punti emersi durante la riunione:
- Interesse per MRD
- Interesse per nuove tecnologie
- Diagnosi: fenotipo minimo
- Recidive: studi di sequencing (e backtracking)
- Immunoterapia
- Importanza di campionature di materiale adeguato
- Ripetere midolli quando necessario (non campionature da 10 cc…)
- Standardizzazione della MRD nelle LAL Ph+
- Banking di materiale germinale (e consenso ad hoc)
- Dosaggio livelli asparaginasi
- Studi su liquor
- Logistica-compliance
- Nuovi sviluppi
Durante il meeting sono emersi alcuni temi da sviluppare in Gruppi di Lavoro ad hoc:
- MRD (“Laboratoristi” + Clinici)
- LAL Ph-like, ETP
- Immunoterapia
- Asparaginasi
- LAL Ph+
- Recidive
- Standardizzazione della MRD nelle LAL Ph+
- Giovani
Robin Foà
Gennaio 2016
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