
07 Feb LAL Ph+ / 2017
GRUPPO DI LAVORO LAL Ph-POSITIVE
Coordinatrice: Sabina Chiaretti
Componenti del gruppo:
Mario Annunziata
Nadia Ciccone
Monia Lunghi
Alessandra Malato
Valentina Mancini
Daniele Mattei
Giovanna Rege Cambrin
Punti emersi:
1) Database in fase di completamento, revisione e semplificazione: il database raccoglie casi di LAL Ph+ provenienti dai Centri aderenti al gruppo (Novara, Roma, Napoli, Orbassano, Ferrara, Milano Niguarda e, in parte, Cuneo e Palermo). Ad oggi, sono stati inclusi 144 casi trattati dal 2000 al 2016, che rappresentano pazienti arruolati in protocolli clinici o trattati fuori protocollo.
Il database verrà impiegato per rispondere, con una casistica numericamente adeguata, ai quesiti clinici emersi durante la riunione ed esemplificati in un questionario distribuito a tutti i Centri del Campus (vedi punto 2).
2) Analisi del questionario real-life inviato a tutti i Centri aderenti al Campus (risultati al momento disponibili per 17 Centri).
Il questionario comprendeva quesiti riguardanti: a) terapia di induzione (CHT vs TKI vs combinazione); b) terapia di consolidamento e ruolo del trapianto (sia allogenico che autologo); c) profilassi della meningosi leucemica; d) valutazione della MMR (materiale biologico utilizzato, timing e tecniche impiegate); e) definizione e gestione delle recidive molecolari; f) tossicità da TKI; g) impiego dei TKI post-trapianto.
Durante la riunione, come in corso dell’analisi del questionario, è emersa una estrema eterogeneità di trattamento dei pazienti non arruolati in protocolli clinici, sia per quanto riguarda la terapia di induzione che di consolidamento. Il gruppo è comunque concorde nel sottolineare un ruolo di primo piano dei TKI nella gestione delle LAL Ph+ durante tutto il percorso terapeutico, che in alcuni Centri vengono somministrati in combinazione con schemi chemioterapici.
La combinazione TKI + CHT risulta più frequentemente impiegata nei pazienti >60 anni e/o nei pazienti non in CMR (remissione completa molecolare) dopo la fase di induzione. In alcuni Centri, anche in base ai risultati dei precedenti studi GIMEMA, negli ultimi anni è stato impiegato un trattamento con solo TKI (+ steroide) già in fase di induzione. Per quanto riguarda la terapia di consolidamento, durante la riunione è stato dibattuto l’eventuale ruolo dell’autotrapianto, almeno in specifici subset di pazienti.
La profilassi della meningosi leucemica più frequentemente impiegata consiste in 12 rachicentesi medicate, sebbene il numero di rachicentesi potrebbe non essere sufficiente (20% recidive al CNS, da estrapolazione dei dati del database).
Per quanto riguarda la valutazione della MMR, è emersa una estrema eterogeneità nel timing, mentre la maggior parte dei Centri è concorde sull’impiego del sangue midollare per il monitoraggio. Ulteriore discordanza è emersa nella definizione di recidiva molecolare, mentre da un punto di vista terapeutico l’approccio maggiormente impiegato in caso di recidiva molecolare si basa sul cambio di TKI e, a seconda della disponibilità del Centro, sull’impiego del blinatumomab.
Le tossicità descritte sono in linea con i dati riportati in letteratura; tuttavia, è emersa una tossicità neurologica da TKI, che verrà approfondita mediante una raccolta dati più dettagliata.
Infine, è stato discusso l’impiego dei TKI post-trapianto allogenico: sebbene tutti concordino nella necessità di somministrare i TKI, non vi è consenso circa la popolazione target (pazienti MRD+ vs MRD-).
3) Direzioni future: stabilire delle raccomandazioni pratiche nella gestione del paziente adulto affetto da LAL Ph+, desunte sui risultati dell’analisi del database (vedi Punto 1) e sulla revisione della letteratura, da distribuire a tutti i componenti del Campus e, potenzialmente, a tutti gli altri Centri italiani.
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