
07 Feb Giovani / 2017
GRUPPO DI LAVORO GIOVANI
Coordinatore: Prof. Felicetto Ferrara
Componenti del gruppo: Germana Beltrami (Genova), Michela Dargenio (Lecce), Nicola Fracchiolla (Milano), Fabio Guolo (Genova), Salvatore Iaccarino (Caserta), Davide Lazzarotto (Udine), Silvia Trappolini (Ancona), Antonella Vitale (Roma), Patrizia Zappasodi (Pavia)
Presentazione dei risultati del questionario sottoposto ai centri (Fabio Guolo)
I punti salienti sono così riassunti:
– La tipologia di trattamento di Ima linea è in larga maggioranza “pediatric-inspired” (83%); gli schemi adottati e le tempistiche di rivalutazione sono tuttavia diversi.
– Tutti i centri riconoscono l’importanza della determinazione della MRD+, ma è stata sottolineata la necessità di centralizzazione e definizione dei time points.
– Il cut-off di età oltre il quale nei protocolli “pediatric-like” si riduce la dose è variabile (tra 45 e 55 anni), così come lo è la modalità di riduzione della dose.
– Grande variabilità di approccio in pazienti HCV+, anche rispetto al trapianto.
– Asparaginasi: dose variabile soprattutto per formulazione nativa. Forse sarebbe utile il dosaggio dell’attività asparaginasica per definire un dosaggio standard, ma è una pratica generalmente non eseguita. Il monitoraggio e la gestione delle complicanze da Asparaginasi sono sicuramente disomogenee.
– Più della metà dei centri afferma di non utilizzare la MRD per definire l’intensità del trattamento. Tuttavia, 16 centri su 18 avviano al trapianto in base alla MRD, generalmente senza tenere conto dei fattori di rischio di esordio. Emerge una certa concordanza sull’importanza della MRD indipendentemente dai fattori di rischio iniziali (es. leucocitosi).
– Il gruppo, dopo ampia discussione, ritiene che se si esegue MRD, questa vada considerata nelle decisioni terapeutiche, altrimenti meglio non eseguirla. Il Prof. Foà ricorda che c’è un supporto economico anche per il monitoraggio dei pazienti che seguiranno il backbone del protocollo (LAL1913), in attesa dell’apertura del nuovo protocollo.
– Trapianto e sorgente di cellule staminali: i dati sull’aploidentico sono più solidi nelle leucemie mieloidi, ma in casi urgenti appare giustificato prenderlo in considerazione (in assenza di donatore disponibile dopo 3 mesi dall’avvio della ricerca MUD).
Quindi: Necessità di uniformare il più possibile la terapia di Ima linea, comprese le riduzioni di dose per fasce di età per i pazienti non arruolati o non arruolabili nei trials clinici.
Necessità di uniformare le tempistiche di valutazione della MRD nonché di certificare i laboratori che la determinano (garanzia di attendibilità del risultato) tentando di coprire tutto il territorio nazionale.
Necessità di linee guida per il monitoraggio e la gestione delle complicanze da asparaginasi.
Il gruppo ritiene che a molti di questi punti potrà rispondere l’analisi finale del LAL1913.
Proposta di raccolta retrospettiva di dati di real life (Nicola Fracchiolla)
Razionale:
? Eterogeneità clinica e biologica
? Eterogeneità di trattamento e delle complicanze ad esso correlate
Scopo: Descrivere la popolazione di pazienti affetti da LLA B e T Ph- trattati in Ima linea al di fuori di protocolli clinici interventistici (possibile gruppo di controllo: pazienti LAL1913)
Variabili da studiare: sono tante e complesse e verranno discusse nella prossima riunione.
Dr. Bonifacio: meglio includere i dati anche di pazienti arruolati in protocolli perché non sempre coperti dagli studi in tutte le fasi di malattia.
Prof. Foà: E’ uno studio che implica una mole di lavoro non indifferente e che si sovrappone agli argomenti di altri gruppi (recidive/LAL-T). D’altra parte se si chiede ai centri di raccogliere dati è meglio farlo un’unica volta in un unico data base che non in tanti.
Prof. Ferrara: grande rilevanza ad uno studio di uso in real life di Nelarabina (non ci sono dati sufficienti).
Conclusione: Si concorda di condividere il disegno dello studio e la costruzione del data base con altri gruppi (LAL-T e recidive), organizzando riunioni congiunte prima della sottomissione ai centri del CAMPUS.
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